Viviamo in un periodo storico in cui in Occidente ed in Europa la vita media si è allungato di molto, per questo motivo l’età della vecchiaia richiede un surplus di attenzione per diversi aspetti a cominciare da quello sanitario a quello assistenziale a quello abitativo.
Il cambiamento radicale della famiglia ha portato a forme di famiglia nucleare, con padre, madre e figli, in genere un figlio solo, ma anche queste famiglie tendono ad essere affiancate a gruppi familiari costituiti da figli di altri matrimoni e ricombinazioni di coppie che provengono da separazioni, a questo si affiancano coppie omosessuali con figli provenienti da maternità surrogate e così via. In questo cambiamento radicale lo spazio per i vecchi all’interno della famiglia diventa sempre più un problema.
Per questo le strutture che accolgono i vecchi si moltiplicano a partire dalle case di riposo per anziani autosufficienti per passare alle Residenze sanitarie assistite (RSA) e ad altre strutture tipo gli Hospice.
Queste strutture, in particolare le case di Riposo si caratterizzano per essere delle istituzioni totali che si occupano della persona dalla mattina alla sera. Da varie ricerche in questo campo emerge che le istituzioni totali rendono passivi i loro ospiti, progressivamente riducono la libertà e l’autonomia fino a rendere le persone totalmente dipendenti dal personale e dagli ambienti. In oltre le persone riducono progressivamente le interazioni con gli altri e tendono a vivere, o a sopravvivere, in una solitudine che aspetta la morte come liberazione.
Il progetto di una comunità gentile, riguarda, in particolare le persone che potrebbero rivolgersi a queste strutture, cioè anziani autosufficienti.
In primo luogo l’idea cerca di mettere in discussione l’istituzione totale che, come sopradetto, si basa sulla passività. Dunque il nucleo centrale della comunità gentile sarà costituito da persone che liberamente si associano per gestire assieme una struttura. Questo metodo è direttamente il metodo della autogestione che ricerca il coinvolgimento attivo delle persone nelle decisioni che li riguardano. Lo strumento principale della autogestione è l’assemblea generale che sarà la base delle attività fin dall’inizio.
La nascita di un movimento di questo tipo potrebbe costituire un momento istituente per rimettere in moto la dinamica istituzionale nel campo della vecchiaia, dinamica che appare ferma e cristallizzata nelle forme istituite di cui si è detto: residenze per anziani, RSA e Hospice.
L’organizzazione di un movimento autogestito e autonomo permetterebbe di rimettere in discussione l’aspetto congelato delle politiche per gli anziani e il lavoro su un compito concreto come la trasformazione di un Hotel in una comunità residenziale autogestita aperta può diventare un nuovo interlocutore per le istituzioni pubbliche e private.
 
Un processo di costruzione di una nuova soggettività che attualmente manca.

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